mercoledì 23 dicembre 2015

UN ALTRO ANNO.....

Ci avviamo a concludere un altro anno; da quando ci siamo costituiti ne sono trascorsi giá tre, e l'impressione è che ne vedremo passare sicuramente altrettanti!!

In questo 2015 le occasioni per aggiornarvi non sono state molte, ma questo apparente silenzio non significa che non si sia continuato a lavorare. Come ripetiamo sempre, probabilmente a qualcuno questa "calma" non dispiace affatto perché gli animi si tranquillizzano, il problema non è più così attuale e magari la gente si dimentica pure che esiste, ed insiste, sulle nostre teste un'enorme spada di Damocle.

Quando si conclude un anno, solitamente si fa un resoconto di quanto fatto e, se permettete ed avete un pò di pazienza, lo vorremmo fare insieme a voi.

Il 2014 si è concluso sostanzialmente con i seguenti tre procedimenti aperti, tecnicamente indipendenti ma in realtà strettamente connessi tra di loro. E sono:
- la procedura di VIA richiesta dalla società per poter procedere al recupero del Monte Castra mediante la realizzazione della ormai famigerata (e scandalosa) discarica di rifiuti speciali;
- la procedura di caratterizzazione dei materiali scaricati nel corso degli anni per quello che doveva essere l'unico ed autorizzato recupero (soli terra e roccia da scavo non inquinati) che invece si sono scoperti essere già inquinati. Ricordiamo che questa "scoperta" si è potuta fare solo grazie alla nostra richiesta di veder rispettato quanto stabilito dalla convenzione in essere, mentre invece chi era tenuto a controllare non ha mai fatto nulla (peraltro, ammesso candidamente...)!
- la procedura per concedere una ulteriore proroga alla società per continuare (!?!?) quel recupero previsto con terra e roccia da scavo. Un pò paradossale, se pensiamo che il recupero doveva gia essere ultimato e invece è stato prorogato per ben tre volte, che si chiede più tempo per completarlo ma allo stesso tempo si chiede l'autorizzazione a farlo con altri materiali (leggasi rifiuti).

Cosa è accaduto quindi? La procedura di caratterizzazione per verificare la reale presenza di inquinamento nell'area di cava ha in sostanza bloccato tutto! Infatti:
- il procedimento per l'eventuale autorizzazione a realizzare la discarica è stata sospesa, in attesa di conoscere maggiori dettagli di questo possibile inquinamento già esistente;
- la proroga, al momento, non è stata concessa per i gli stessi motivi di cui sopra. Anche se in questo caso le Amministrazioni Comunali di Almenno e Strozza hanno espresso il proprio parere contrario. Altra nostra vittoria questa, perché se per il Comune di Almenno non avevamo dubbi, per Strozza è stato molto piu difficile; ma l'opera di "persuasione" che è stata fatta soprattutto dalla gente durante l'infuocata riunione del 02/12/2014 in comunità montana ha portato i suoi frutti.

Negli ultimi mesi invece, e lo avrete potuto vedere anche dagli unici articoli di giornale che hanno riguardato il tema della discarica di Strozza, abbiamo concentrato la nostra azione su una questione prettamente burocratica per tentare di far dichiarare improcedibile, e quindi respingere, la richiesta di realizzazione della discarica in seguito soprattutto a delle sentenze del Consiglio di Stato. Pare purtroppo però che ciò non sia possibile: infatti, nonostante la Regione abbia in sostanza dichiarato possibile respingere la richiesta, la Provincia invece dichiara di non ravvisare gli elementi per farlo. Noi non molliamo, con l'anno nuovo torneremo alla carica e tramite consulti legali approfondiremo la questione per capire chi abbia realmente ragione e se sia percorribile la strada della improcedibilità.
Ci rammarica solo il fatto che, come al solito, anche in questo caso abbiamo portato avanti la questione da soli, senza l'appoggio di chi invece, dichiarandosi assolutamente contrario alla discarica, avrebbe invece davvero interesse a che tutto si concluda. Vabbè, ormai non disperiamo più.....

La novità degli ultimi giorni riguarda la procedura per la concessione della proroga per il solo recupero ambientale; rimane tutto sospeso ma, poiché dal nuovo Piano Cave della Provincia di Bergamo (approvato a settembre dalla Regione) l'ambito estrattivo di Strozza é stato stralciato, ora la competenza passa totalmente ai comuni. Attenzione: competenza per il solo recupero ambientale (quello che, per intenderci, doveva gia essere completato con terra e roccia) e non per la discarica, che rimane provinciale. Bene! Ora i comuni, che ricordiamo a fine 2014 si sono espressi contro la concessione di una nuova proroga e ora che la competenza sul tema è esclusivamente comunale, se non hanno cambiato idea, possono iniziare la pratica per "togliere" l'area di cava alla società, escutere la fideiussione, e completare il recupero ambientale così come previsto. A tal proposito, noi ci siamo gia attivati ed abbiamo chiesto quali siano le loro intenzioni!

Quello che però tiene banco ora, e che blocca tutti i procedimenti in essere (anche la caratterizzazione dei materiali), è l'inchiesta che sta portando avanti la magistratura di Brescia, nella fattispecie la Direzione Antimafia. Come sapete la cava, da giugno, è posta sotto sequestro. Purtroppo fino a quando non saranno concluse le indagini non possiamo sapere nulla o conoscere dettagli. Non dobbiamo far altro che avere tanta pazienza.
Una cosa però possiamo dirla: non ci risulta, ma speriamo di essere smentiti, che il comune di Strozza ad oggi abbia incaricato un legale per seguire questo procedimento (soprattutto perché il comune è parte in causa, trovandosi la cava sul proprio territorio) e, per quando sarà consentito, per costituirsi parte civile nell'eventuale processo (sempre se è intenzionato a farlo...).

Possiamo prevedere che anche per il prossimo anno non ci saranno grandissime novità, ma rimaniamo fiduciosi. Per quello che ci riguarda, noi continueremo a lavorare, magari senza riflettori addosso, ma convinti di quello che facciamo e che riusciremo a vincere questa battaglia.

Auguriamo a tutti un SERENO NATALE ed un FELICE ANNO NUOVO (che per Strozza, in ogni modo, porterà con se delle novità)

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