venerdì 10 novembre 2017

IMPEGNO DI TUTTI

Con questo post si vuole richiamare l'attenzione su un problema che dovrebbe toccare ogni cittadino, ancor prima di pensare al problema discarica. É una questione di mentalità e di coscienza, che se poi si riuscisse mettere in pratica al meglio aiuterebbe molto anche a risolvere le varie questioni legate alle discariche.

Partiamo da un punto fermo: più rifiuti produciamo (parliamo di indifferenziati), più se ne devono bruciare e quindi avremo più "ceneri" da smaltire in discariche, vecchie o nuove.

In questi giorni é stato pubblicato dall'ente provincia di Bergamo il "rapporto annuale sulla produzione dei rifiuti". Naturalmente le analisi sono positive e si dice che la provincia bergamasca rispetta i parametri fissati dalle normative vigenti in tema di raccolta differenziata. Poi però bisogna analizzare i numeri nel dettaglio.

Essere soddisfatti per avere una percentuale di raccolta differenziata prossima al 65% non lo vediamo come un grande successo, considerato poi che questi limiti ritenuti "ottimi" sono stabiliti dagli stessi che consentono di riempire di rifiuti che non si sa da dove vengono gli inceneritori della Lombardia che, come sappiamo, sarebbero già in sovrannumero ed andrebbero chiusi in buona parte.
Crediamo che nel 2017, essere al 65% come raccolta differenziata, sia come vent'anni fa, quando ancora non la si faceva. Oggi, senza retorica o demagogia, una società che si ritiene civile ed all'avanguardia dovrebbe puntare come minimo all'85% e di rimanere stabilmente su quei valori.

Logicamente serve lo sforzo in primis di noi cittadini che, si sa, quando é richiesto il nostro impegno siamo sempre un pó "svogliati", e poi delle amministrazioni locali che, tra le mille problematiche della gestione di un comune, dovrebbero cominciare a pensare a migliorare la raccolta dei rifiuti; spesso invece, é l'ultima cosa a cui si guarda, forse anche per non creare disturbo al cittadino.

Spostiamo lo sguardo alla nostra Valle Imagna.
fors


Purtroppo i dati sono sconfortanti; pochissimi comuni superano il 60%. Una comunità che unita si batte contro una possibile discarica dovrebbe in un certo senso dare l'esempio e puntare a fare una differenziata "spinta" per ridurre al massimo il rifiuto indifferenziato. Servirebbe a poco se gli altri se ne fregano? Forse, ma sarebbe un segnale; altrimenti ci sarà sempre qualcuno che ci dirà chiaramente in faccia: "ma cosa volete? Anche la valle Imagna produce rifiuti e da qualche parte dobbiamo metterli"!! O ce lo siamo dimenticati???

Sia chiaro: questo post non vuole assolutamente innescare una polemica nei confronti di nessuno. É semplicemente una nostra analisi (probabilmente sbagliata o troppo ottimistica) frutto peró di qualche anno di lavoro e studio di realtà che sul tema dei rifiuti sono all'avanguardia.
Vorremmo solo che noi cittadini iniziassimo ad impegnarci dì più e che le amministrazioni iniziassero a riflettere maggiormente sulla questione.
C'è bisogno davvero dell'impegno di tutti, anche nelle piccole cose; solo così. Si potranno ottenere grandi risultati

venerdì 15 settembre 2017

FREGATURE D'ESTATE

Al termine della stagione estiva, si è soliti ricordare quello che ogni anno, in particolare per quanto riguarda la musica, viene definito "tormentone dell'estate".
Ebbene, l'estate 2017 per quanto riguarda le questioni ambientali la potremo ricordare per le sue "FREGATURE". Sono stati infatti approvati, nei mesi di luglio ed agosto, alcuni decreti che vanno ad incidere pesantemente su alcune questioni ambientali e che,ci resta da capire in quale misura, incideranno sicuramente anche sul,a nostra problematica.

Andiamo con ordine.
È stato approvato, e pubblicato in gazzetta ufficiale il 06/07/2017 il Decreto Legislativo  n. 104 del 16 giugno 2017 che riforma il DLgs 152/2006 nella parte in cui disciplina la normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la procedura cioè che prima o poi dovrà riprendere per esaminare e approvare o bocciare il progetto di discarica sul Monte Castra. (qui una prima analisi critica del provvedimento: http://notedimarcogrondacci.blogspot.it/2017/07/nuova-legge-sulla-valutazione-di.html )
Brevemente, quali sono i principali aspetti critici di questo decreto:
- la VIA non si farà più sul progetto definitivo ma su un progetto di fattibilità; quindi si esamineranno meno cose e ci saranno meno aspetti da valutare;
- scompare il concetto di impatto "significativo" restando solo quello "negativo"; pericoloso e il concetto di "presunta assenza di potenziali impatti ambientali negativi" che dovrebbe emergere a altrettante presunte "liste di controllo" (che ancora non esistono). In questo modo si lascia totale discrezionalità al committente ed all'autorità competente nel decidere quale procedura applicare;
- viene rimossa la partecipazione del pubblico, sia per quanto riguarda la fase preliminare per la redazione dello studio di impatto ambientale sia per l verifica di VIA;
- sembra venga eliminato l'obbligo di presentare la "Valutazione di impatto sanitario"; studio così importante e delicato che spesso fino ad oggi è stata un'ancora di salvezza per riuscire a bloccare progetti strampalati;
A prima vista, oltre le modifiche di carattere tecnico e procedurale, il decreto rivela come la preoccupazione maggiore fosse quella di limitare la partecipazione dei cittadini.
Infatti, ancora, il nuovo articolo 24, non prevede più l'obbligo di pubblicazione dell'avviso di presentazione della VIA anche a mezzo stampa ma solo con la pubblicazione sul sito web dell'ente competente. Inoltre, cosa ancora piu grave viene eliminata la necessità di rispondere puntualmente alle singole osservazioni lasciando così ancora una volta piena discrezionalità all'ente competente di stabilire e e come rispondere.... Alla faccia della trasparenza!


La seconda "fregatura" invece, riguarda il nuovo regolamento per le cosiddette (terre e rocce da scavo): ricordate? Quelle che dovevano essere usate qui sul Castra per fare il recupero ambientale.
Il 06/08/2017, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo regolamento sull’utilizzo delle terre e rocce da scavo che abroga il precedente decreto ministeriale 161/2012 (altra analisi qui: http://notedimarcogrondacci.blogspot.it/2017/08/terre-e-rocce-di-scavo-nuovo.html)
Questo è uno dei regolamenti attuativi necessari a rendere effettivo il famoso/famigerato "Sblocca Italia".
In sostanza, senza farla troppo lunga, le terre e rocce da scavo, declassificate come sottoprodotti e quindi non più soggette alla normativa sui rifiuti, potranno contenere amianto nella versione iniziale dello schema di decreto il limite massimo era a 100 mg/kg.  e il suggerimento veniva dall’Istituto Superiore di Sanità considerato il limite di legge vigente troppo alto : 1000 mg/Kg. Con l'approvazione finale invece, il limite rimane a 1000, adducendo come motivazione il rischio che "“la modifica del limite, peraltro, rischia di paralizzare opere importanti, pur non recando benefici ambientali". Insomma l'interesse a discapito dell'ambiente e quindi salute!
Il rischio quindi è questo: se mai riusciremo a scongiurare il pericolo discarica e si riuscirà a proseguire il recupero, ci potremmo trovare una discarica di amianto! Forse conclusione un pò brutale ma non troppo lontana dalla realtà.

Ora occorre capire se queste norme potranno incidere sul nostro procedimento in corso e soprattutto come potranno farlo. Sicuramente un impatto ci sarà; il rischio è che certe convinzioni attuali possano non essere più valide, il tutto naturalmente a favore di chi propone il progetto.
Vedremo; questo sta a dimostrare come sia fondamentale rimanere sempre vigili!

venerdì 1 settembre 2017

...SENZA TITOLO...


Non occorrono titoli al post. Basta quello molto eloquente dell'immagine....
Precisiamo: parliamo di regione Lazio e di una ricerca di qualche anno fa, portata avanti comunque dal dipartimento di epidemiologia della Regione.
É però singolare che, una volta "pubblicati i primi risultati la ricerca é stata bruscamente interrotta".!!!
Possiamo pensare che in Lombardia la situazione sia molto migliore??
Meditiamo....

martedì 8 agosto 2017

RIFLESSIONI VACANZIERE

Il mese di agosto solitamente é il mese in cui, grazie al periodo di ferie, si tende a staccare la spina e a non pensare ai problemi vari che ci assillano nel corso dell'anno.
É anche il periodo in cui, proprio grazie a questa rilassatezza del cittadino, ormai a qualsiasi livello chi deve portate avanti il proprio interesse lo fa proprio perché l'attenzione generale cala.
Non abbiamo evidenza, per quanto riguarda nello specifico il nostro problema, di azioni particolari (lo escludiamo vista la situazione), ma a livelli diciamo pure "più alti", di finanza e diritto societario, che per ora non ci riguardano ma che un domani potranno coinvolgerci eccome, i movimenti non finiscono mai.
Al di la di questo, nel corso delle ultime settimane a livello nazionale sono saliti alla ribalta diversi fatti, o misfatti, riguardanti i rifiuti che, spesso, vede coinvolti gli stessi nomi. Nomi che, in un domani per noi sciagurato, potrebbero diventarci familiari...

Insomma: dobbiamo cominciare ad interessarci di quello che ci gira attorno e quindi, per questo mese di agosto, vi "regaliamo" questa riflessione:

giovedì 22 giugno 2017

Quando la realtà supera ogni "tabella"

Qualche giorno fa, nel giardino di un'abitazione non tanto lontano dal sito su cui dovrebbe sorgere la discarica, é stato trovato quel che resta di un palloncino con attaccato questo messaggio:


Siamo rimasti un pochino sorpresi, innanzitutto per la bella ed originale iniziativa; sicuramente un bel modo per farsi conoscere e per far conoscere la problematica.
E poi perché, anche se in linea d'aria non siamo lontanissimi,destino ha voluto che quel messaggio arrivasse anche qui dove ci si sta battendo per la salute e l'ambiente.
Ma la cosa piu importante é che questa é la dimostrazione lampante che tutte le relazioni, le tabelle, i calcoli che vengono portati a corredo di un progetto di discarica, di inceneritore o quant'altro, sono carta straccia (che peró costano vagonate di euro) di fronte alla realtà ed alla forza della natura. E diremmo, almeno per ora, per fortuna!!

In quel di Valmadrera, secondo voi, avranno mai detto in quelle relazioni che i fumi sarebbero potuti diffondersi per km e km?? Chissà quante volte invece si saranno sentiti dire che il tal studio, la tal rilevazione prevedevano la diffusione di aromi naturali al massimo entro il perimetro dell'inceneritore....

La stessa cosa capiterà qui. Già nei documenti attualmente a disposizione ci sono riferimenti a calcoli e studi che escludono qualsiasi rischio di esalazioni o altro; e quando ci sarà la riapertura del procedimento ne verranno prodotti altri a dimostrare che tutto é nei limiti e va bene.
Poi occorrerà capire come han fatto a redigerli.
Perché chi conosce la Valle Imagna, senza bisogno di essere scienziati, sa che la nostra valle é una sorta di grande camino dove dalla sera la mattino il vento "soffia" da nord e durante la giornata "soffia" da sud-est.
E allora, visto che il progetto parla di polveri, odori, e gas, proviamo ad immaginare dove finiranno e che le respirerà?
Beh, loro di certo no....

giovedì 13 aprile 2017

CI SIAMO ANCORA? SI!

Magari in molti si saranno chiesti che fine abbiamo fatto. Immaginiamo anche che qualcuno, penserà che ora che è cambiata l'amministrazione "ci siamo seduti". Non è così.
La cosa certa è che ci troviamo in una situazione ingarbugliata che non concede particolari spazi in cui agire. Il nostro obiettivo rimane quello di portare chi di dovere a decidere di annullare il procedimento; il che potrebbe eliminare quasi definitivamente ogni pericolo, anche futuro, che qualcuno possa ripresentare un progetto per realizzare lì una discarica.
Ma, come detto, quei pochi spazi di manovra sono ridottissimi e complicati, a causa di un sistema normativo poco chiaro in cui, ormai è un dato di fatto in ogni settore, la legge/norma quasi mai corrisponde all'interesse vero e reale del cittadino.
Se a questo aggiungiamo poi, l'atteggiamento tipicamente italiano, che è l'ignavia di chi, a tutti i livelli, potrebbe fare qualcosa ma non si espone preferendo attendere gli eventi (nel nostro caso l'indagine della magistratura), ecco quindi che il cerchio si chiude.

Noi il nostro lavoro continuiamo a farlo; stiamo cercando, per il momento, di creare quegli "inciampi" che, in caso le cose andassero male, potranno sostenere e rafforzare le nostre tesi.
Abbiamo fatto delle proposte, al Comune in particolare, vediamo se verranno accolte. Lo speriamo, perchè un'azione unitaria è più facile che porti a dei risultati!

La strategia attendista non ci entusiasma; qualche ente, che in teoria dovrebbe essere vicino a noi, confida che i tempi lunghi della giustizia italiana "stanchino" a tal punto gli interessati al progetto da spingerli a rinunciare. Mah... Noi abbiamo smesso da tempo di credere alle favole e questo ci pare più uno scenario da Alice nel Paese delle Meraviglie
Anche perché, ormai abbiamo composto il puzzle di tutta questa questione, che ci spiega tante cose, e in particolare che qui, nessuno, si stancherà!!!

Lo diciamo sempre, spesso chiudiamo così i nostri post, ma lo ripetiamo ancora una volta.
Continueremo a lavorare e a portare avanti le nostre idee fino ad ottenere il nostro unico obbiettivo, nonostante ci sia qualche imbecille, perché non può essere definito diversamente, vada in giro a diffamarci magari tentando di intimidirci con metodi oltre che stupidi, anche un pochino mafiosi.
Smetteremo di combattere il giorno dopo di loro!!