mercoledì 23 dicembre 2015

UN ALTRO ANNO.....

Ci avviamo a concludere un altro anno; da quando ci siamo costituiti ne sono trascorsi giá tre, e l'impressione è che ne vedremo passare sicuramente altrettanti!!

In questo 2015 le occasioni per aggiornarvi non sono state molte, ma questo apparente silenzio non significa che non si sia continuato a lavorare. Come ripetiamo sempre, probabilmente a qualcuno questa "calma" non dispiace affatto perché gli animi si tranquillizzano, il problema non è più così attuale e magari la gente si dimentica pure che esiste, ed insiste, sulle nostre teste un'enorme spada di Damocle.

Quando si conclude un anno, solitamente si fa un resoconto di quanto fatto e, se permettete ed avete un pò di pazienza, lo vorremmo fare insieme a voi.

Il 2014 si è concluso sostanzialmente con i seguenti tre procedimenti aperti, tecnicamente indipendenti ma in realtà strettamente connessi tra di loro. E sono:
- la procedura di VIA richiesta dalla società per poter procedere al recupero del Monte Castra mediante la realizzazione della ormai famigerata (e scandalosa) discarica di rifiuti speciali;
- la procedura di caratterizzazione dei materiali scaricati nel corso degli anni per quello che doveva essere l'unico ed autorizzato recupero (soli terra e roccia da scavo non inquinati) che invece si sono scoperti essere già inquinati. Ricordiamo che questa "scoperta" si è potuta fare solo grazie alla nostra richiesta di veder rispettato quanto stabilito dalla convenzione in essere, mentre invece chi era tenuto a controllare non ha mai fatto nulla (peraltro, ammesso candidamente...)!
- la procedura per concedere una ulteriore proroga alla società per continuare (!?!?) quel recupero previsto con terra e roccia da scavo. Un pò paradossale, se pensiamo che il recupero doveva gia essere ultimato e invece è stato prorogato per ben tre volte, che si chiede più tempo per completarlo ma allo stesso tempo si chiede l'autorizzazione a farlo con altri materiali (leggasi rifiuti).

Cosa è accaduto quindi? La procedura di caratterizzazione per verificare la reale presenza di inquinamento nell'area di cava ha in sostanza bloccato tutto! Infatti:
- il procedimento per l'eventuale autorizzazione a realizzare la discarica è stata sospesa, in attesa di conoscere maggiori dettagli di questo possibile inquinamento già esistente;
- la proroga, al momento, non è stata concessa per i gli stessi motivi di cui sopra. Anche se in questo caso le Amministrazioni Comunali di Almenno e Strozza hanno espresso il proprio parere contrario. Altra nostra vittoria questa, perché se per il Comune di Almenno non avevamo dubbi, per Strozza è stato molto piu difficile; ma l'opera di "persuasione" che è stata fatta soprattutto dalla gente durante l'infuocata riunione del 02/12/2014 in comunità montana ha portato i suoi frutti.

Negli ultimi mesi invece, e lo avrete potuto vedere anche dagli unici articoli di giornale che hanno riguardato il tema della discarica di Strozza, abbiamo concentrato la nostra azione su una questione prettamente burocratica per tentare di far dichiarare improcedibile, e quindi respingere, la richiesta di realizzazione della discarica in seguito soprattutto a delle sentenze del Consiglio di Stato. Pare purtroppo però che ciò non sia possibile: infatti, nonostante la Regione abbia in sostanza dichiarato possibile respingere la richiesta, la Provincia invece dichiara di non ravvisare gli elementi per farlo. Noi non molliamo, con l'anno nuovo torneremo alla carica e tramite consulti legali approfondiremo la questione per capire chi abbia realmente ragione e se sia percorribile la strada della improcedibilità.
Ci rammarica solo il fatto che, come al solito, anche in questo caso abbiamo portato avanti la questione da soli, senza l'appoggio di chi invece, dichiarandosi assolutamente contrario alla discarica, avrebbe invece davvero interesse a che tutto si concluda. Vabbè, ormai non disperiamo più.....

La novità degli ultimi giorni riguarda la procedura per la concessione della proroga per il solo recupero ambientale; rimane tutto sospeso ma, poiché dal nuovo Piano Cave della Provincia di Bergamo (approvato a settembre dalla Regione) l'ambito estrattivo di Strozza é stato stralciato, ora la competenza passa totalmente ai comuni. Attenzione: competenza per il solo recupero ambientale (quello che, per intenderci, doveva gia essere completato con terra e roccia) e non per la discarica, che rimane provinciale. Bene! Ora i comuni, che ricordiamo a fine 2014 si sono espressi contro la concessione di una nuova proroga e ora che la competenza sul tema è esclusivamente comunale, se non hanno cambiato idea, possono iniziare la pratica per "togliere" l'area di cava alla società, escutere la fideiussione, e completare il recupero ambientale così come previsto. A tal proposito, noi ci siamo gia attivati ed abbiamo chiesto quali siano le loro intenzioni!

Quello che però tiene banco ora, e che blocca tutti i procedimenti in essere (anche la caratterizzazione dei materiali), è l'inchiesta che sta portando avanti la magistratura di Brescia, nella fattispecie la Direzione Antimafia. Come sapete la cava, da giugno, è posta sotto sequestro. Purtroppo fino a quando non saranno concluse le indagini non possiamo sapere nulla o conoscere dettagli. Non dobbiamo far altro che avere tanta pazienza.
Una cosa però possiamo dirla: non ci risulta, ma speriamo di essere smentiti, che il comune di Strozza ad oggi abbia incaricato un legale per seguire questo procedimento (soprattutto perché il comune è parte in causa, trovandosi la cava sul proprio territorio) e, per quando sarà consentito, per costituirsi parte civile nell'eventuale processo (sempre se è intenzionato a farlo...).

Possiamo prevedere che anche per il prossimo anno non ci saranno grandissime novità, ma rimaniamo fiduciosi. Per quello che ci riguarda, noi continueremo a lavorare, magari senza riflettori addosso, ma convinti di quello che facciamo e che riusciremo a vincere questa battaglia.

Auguriamo a tutti un SERENO NATALE ed un FELICE ANNO NUOVO (che per Strozza, in ogni modo, porterà con se delle novità)

sabato 4 luglio 2015

04/07/2013 - 04/07/2015

Potremmo dire che in data di oggi l'attività del comitato compie due anni. Infatti, anche se il comitato si era costituito qualche settimana prima, il 04 luglio di due anni fa il progetto di discarica ci veniva presentato ufficialmente dal comune e dai suoi consulenti.

Due anni di duro lavoro, non certo facile; lavoro scomodo per qualcuno e gratificante per noi se consideriamo gli ostacoli che ogni volta abbiamo dovuto superare e visti i risultati, benché assolutamente minimi e parziali, che abbiamo ottenuto.

Come non ricordare le quasi ottomila firme raccolte, la bella e riuscita manifestazione in quella piovosa domenica di ottobre, l'aver spinto tutte le amministrazioni della Valle Imagna e costituire un fronte comune contrario.

Certo, non è stato tutte rose e fiori; ne abbiamo viste un pò di tutti i colori.... Dai bastoni fra le ruote che ci siamo ritrovati sin da subito alla fase della "valutazione", dalle dichiarazioni del venerdi in un senso ("... Ma questo è un buon progetto, se diciamo di no a questo dovremmo dire di no a tutto...") a quelle nell'altro senso del lunedi ("quando abbiamo visto il progetto ci sono venuti i capelli bianchi) che manco il miglior Nureyev...

Insomma: non per fare per forza della polemica gratuita, ma giusto per ricordare, poiché si tende troppo facilmente a dimenticare come sono andate le cose.

Poi c'è stata la seconda fase, quella in cui si è riusciti a far sospendere l'iter per l'approvazione del progetto.
Pensiamo sia innegabile riconoscere che se non ci fosse stata l'azione insistente ed insistita del comitato (e di nessun altro!!!) per avere chiarimenti in merito a come era stato portato avanti il recupero ambientale nel corso degli anni e per conoscere gli esiti di quelle analisi sul materiale previste per legge e mai fatte, oggi il procedimento non sarebbe sospeso ma, anzi, probabilmente sarebbe stato anche chiuso.

Insistenza che ha portato ad eseguire quelle analisi che hanno fatto emergere la presenza in cava di materiale inquinato.

Ora però, da poco più di un mese, si è aggiunto un nuovo protagonista: la magistratura. Ed a questo punto pensiamo sarà il protagonista principale.

Sapete tutti infatti, quanto è accaduto ad inizio giugno: perquisizioni e sequestri. In attesa anche noi di capire e di avere maggiori informazioni e dettagli, riteniamo che ogni procedimento in corso andrà automaticamente sospeso, proprio perché ora dovrà essere la magistratura a dire cosa e come intende procedere.

Questo non significa che il nostro compito sia finito o che il rischio di trovarci la discarica sia definitivamente scongiurato. Ora occorrerà pazienza e sicuramente passerà del tempo per capire come si evolverà questa delicatissima situazione.

In queste situazioni, la frase scontata che si usare dire è questa: "massima fiducia nella magistratura". Speriamo che la nostra fiducia sia ben riposta e che questo intervento della procura porti a quell'obiettivo che due anni fa ci eravamo fissati, e che ancora oggi non cambia!!

venerdì 22 maggio 2015

LUNGA ATTESA...

Questo silenzio che si protrae da marzo, non deve ingannarvi. Forse qualcuno, anche grazie ad articoli sulla stampa locale un po troppo trionfalistici, è stato portato a pensare che tutto quanto si fosse risolto e che quindi la discarica non si farà più; ma non è vero! (e voi che ci seguite lo sapete, vero??).

E allora perché questo silenzio?
Siamo in attesa che la società presenti il nuovo piano di caratterizzazione secondo quanto richiesto durante la conferenza dei servizi del 26/02 scorso (per chi volesse approfondire, basta leggere il post precedente). Bisogna ammettere che in quella sede non era stato fissato un termine per la presentazione della nuova documentazione, e la società ha più volte chiesto ulteriore tempo per riuscire a raccogliere tutte le informazioni richieste (in particolare, pare, per quanto riguarda la ricostruzione dei conferimenti avvenuti negli anni).

Di conseguenza, anche gli altri due fronti aperti (proroga del recupero ambientale e riapertura del procedimento VIA per quanto riguarda la discarica) rimangono sospeso perché strettamente correlati. Anche se sulla VIA, nutriamo dei dubbi.

Francamente ci pare anche strano che dopo tutta la fretta iniziale ora la società si accontenti di prendere tempo in questo modo, magari in attesa di chissà quali novità o condizioni favorevoli per ripartire alla carica.

Proprio per questo, quindi, occorre alzare le antenne e non dormire sugli allori!!

venerdì 6 marzo 2015

ESITI della Conferenza dei servizi del 26/02

Come anticipato, giovedì 26/02 scorso, si è svolta in comune a Strozza la conferenza dei Servizi per analizzare ed eventualmente approvare, la proposta di caratterizzazione presentata dalla società.
Si ricorda che questa era già la seconda proposta della ditta, in quanto il primo piano presentato, e discusso nella CdS del 07/11/2014, doveva essere modificato e integrato con le prescrizioni decise in quell'incontro.

Non stiamo ad entrare nei dettagli contenuti nel verbale della conferenza, in quanto molto tecnici, ma possiamo riassumere così l'esito: la ditta deve rifare il piano e quindi tutto è rinviato.

I tecnici della provincia, di ARPA e dell'ASL, oltre che al comune di Almenno ed alla Comunità Montana, hanno ritenuto insufficiente ed inadeguata la nuova proposta di indagine presentata, in funzione delle prescrizioni giá stabilite in precedenza. Inoltre sono state mosse altre contestazioni, in particolare per quanto riguarda i volumi di materiale conferito, per cui sarà necessaria una ricostruzione storica dei conferimenti da parte della ditta e per quanto riguarda l'aspetto idrogeologico mediante un'analisi delle acque superficiali ed eventualmente di falda.

Siamo quindi moderatamente soddisfatti. Primo perché sono state accolte gran parte delle nostre osservazioni, e poi perché una situazione simile merita di essere approfondita e sviscerata in ogni suo aspetto e non liquidata in fretta con quattro carotaggi o due scavetti qua e là.

Quindi i tempi dovrebbero allungarsi anche per questo procedimento. Quello che ci auguriamo e che questi tempi lunghi incidano anche sull'eventuale apertura della VIA (cioè l'analisi del progetto discarica) che il buon senso vorrebbe non avvenisse prima della definizione del problema dell'inquinamento già esistente.

Una nota a margine degli aspetti tecnici. Tralasciando le impressioni dei presenti (sono soggettive), ci affidiamo invece a un dato oggettivo. Nei verbali di queste conferenze dei servizi non viene mai riportata una dichiarazione, una osservazione, una presa di posizione da parte del comune di Strozza. Presumiamo quindi che tutta la documentazione presentata fino ad oggi dalla società, che invece dagli altri enti è ritenuta insufficiente e quindi da rifare, per la nostra amministrazione è invece considerata valida e soddisfacente.
Mah, non capiamo.... Come giá detto, a noi sembra troppo poco...

lunedì 2 marzo 2015

PRECISIAMO SUBITO!!

Sarà che come dice qualcuno siamo troppo pessimisti e che non ci accontentiamo mai, ma prima di assistere nuovamente a facili trionfalismi, sentirci dire la classica frase "la discarica non si fa più perché la provincia ha detto di no", vogliamo precisare ancora una volta una cosa importante. Sarà l'ultima volta, perché siamo anche stanchi di ripeterlo, e siccome confidiamo nell'intelligenza delle persone, ci aguriamo che la situazione ormai delineata sia chiara a tutti.

Nelle prossime ore leggerete articoli come questo:http://www.bergamonews.it/politica/la-provincia-boccia-la-discarica-di-strozza-“sarebbe-una-tragedia”-201693#comment-490118

Bene: il documento approvato quest'oggi in consiglio provinciale, è senz'altro importantissimo e di buon auspicio. Per questo ringraziamo i consiglieri che, all'unanimità, hanno saputo (e voluto) tradurre in un atto concreto quello che avevano già espresso i consiglieri precedenti, seppur solo a parole.
Ma è bene sapere e precisare che l'iter per la valutazione del progetto è puramente tecnico e, a torto o a ragione, dovrebbe essere indipendente da qualsiasi atto o indirizzo politico; pertanto, si potrebbe giungere ugualmente all'approvazione della discarica anche con tutti questi pareri negativi.

Insomma: non adagiamoci sugli allori e non affidiamoci solo ai titoli dei giornali, che molto spesso si prestano ad essere fraintesi. Manteniamo alta la guardia

mercoledì 25 febbraio 2015

IL GIOCO SI FA DURO?

Domani mattina, si svolgerà la conferenza dei servizi per valutare il piano di caratterizzazione che la società ha dovuto ripresentare in seguito alla precedente conferenza del 07/11.

Un breve riassunto: in seguito al rilevamento di inquinanti già presenti in cava, la società ha dovuto presentare una prima proposta che è stata valutata a novembre; sono state imposte da parte degli enti delle prescrizioni, dando 60 giorni alla società per ripresentare una nuova proposta. Il piano di caratterizzazione serve per decidere ulteriori analisi e misure necessarie a valutare/verificare se e quanto inquinamento esiste in questo sito; dopodiché se venisse confermato si dovrà procedere a bonificare.

Cosa succederà quindi domani? Difficile dirlo le premesse ci portano a pensare "che il gioco si farà duro"!!
Innanzitutto occorre precisare che questa conferenza doveva giá svolgersi il giorno 13/02; invece, su richiesta della società incot do è stato prima annullato e qui di rinviato a domani. Il motivo? Per rispondere meglio alle osservazioni/prescrizioni fissate a novembre la società doveva acquisire ulteriore documentazione. Traduzione (anche se nella richiesta è scritto chiaramente): siccome hanno deciso di affidarsi e di farsi affiancare da qui in avanti da un avvocato, quest'ultimo non avrebbe fatto in tempo a "studiare" la pratica per il giorno 13/02.

Un pò ingenuamente ci chiediamo a cosa serve portare un "principe del foro" un "peso massimo" dell'avvocatura (perché di questo si tratta) in una conferenza dove la discussione dovrebbe essere prettamente tecnica, in cui si parlerà di carotaggi, profondità, set analitici, e parametri di inquinamento.
Maliziosamente invece, si potrebbe pensare che la strategia della società (legittima, per carità) sia quella di intimidire i presenti, in particolare i funzionari che saranno presenti.


Stiamo quindi a vedere. Per quanto ci riguarda non siamo per niente preoccupati; lo sappiamo dal primo giorno che si sarebbe arrivati a questo punto. Bisognerà tastare il polso degli altri presenti, dei tecnici e funzionari di ARPA, della Provincia, e dell'ASL ma soprattutto di chi governa il territorio e quindi Comunità Montana e comune di Almenno S.Salvatore (sui quali comunque non abbiamo dubbi).

Ah si: ci siamo dimenticati del comune di Strozza. Beh che dire? Speriamo bene!! Dopo che:
- al nostro invito a partecipare alla nostra assemblea pubblica del 28/11 scorso il comune ci ha risposto che della problematica ne discute nelle sedi appropriate;
- il 28/01 in comunità montana, che riteniamo essere un luogo opportuno, si è svolta una riunione con tutti i sindaci per definire strategie comuni. C'erano tutti (se non i sindaci, loro delegati), ma di Strozza nessuno. Possibile che di dieci persone in comune nemmeno una potesse essere presente? Insomma, troppo poco per chi si definisce convintamente dalla nostra parte.


Ci aspettiamo quindi che domani il nostro sindaco spari tutte le cartucce che ha accumulato in questi mesi. Speriamo che miri giusto però.....

mercoledì 11 febbraio 2015

Occorre cominciare a riflettere - 4

Questa volta vi proponiamo una lettera che ci ha scritto una ragazza di Milano. I più attenti tra di voi, avranno sicuramente visto il suo profilo su facebook, poiché è tra gli amici che ci seguono più assiduamente.
È una persona che vive una situazione "particolare" (ci sia concesso di usare questo termine, anche se non del tutto appropriato), ma non vi diciamo nient'altro. Vi invitiamo solo a prendervi un attimo di tempo e leggere la lettera, perché sicuramente vi aiuterà a riflettere; come ha fatto riflettere noi e speriamo che faccia riflettere gli amministratori della valle, perché riguarda anche loro.

<< Gentile Comitato “NO Discarica del Monte Castra”, mi chiamo Ilaria e sono una donna affetta da MCS (Sensibilità Chimica Multipla) in procinto di acquistare una casa in Val Imagna.

Cerco di raccontarvi nel modo più chiaro possibile cos'è la MCS, come ci si ammala e quali sono le problematiche che i malati affrontano quotidianamente.
La MCS è una patologia immuno-tossica-infiammatoria; le persone colpite da mcs non riescono a eliminare le sostanze chimiche che vengono introdotte nell'organismo tramite inalazione, alimentazione e anche contatto. Tale stato di intossicazione provoca danni agli organi (qualsiasi organo può essere colpito con conseguenti altre malattie più o meno gravi a carico dell’organo stesso). I sintomi più comuni sono crisi respiratorie, nausea, vomito e problemi gastrointestinali, dolori diffusi anche molto forti (fibromialgia), mal di testa e altri problemi neurologici quali confusione mentale e perdita di memoria, allergie e intolleranze alimentari, problemi dermatologici e alle mucose, stanchezza cronica....  I sintomi possono comparire anche all'istante nel momento in cui si respira una sostanza chimica (anche in quantità infinitesimale e assolutamente non percepibile da soggetti sani) ma, essendo ormai il nostro mondo invaso da sostanze chimiche, il malato di mcs sta sempre male. A titolo esemplificativo costituiscono pericolo per noi: profumi, deodoranti, detersivi, ammorbidenti, colle, solventi, benzene e derivati del petrolio, resine ipossidiche, vernici e materiali edili in genere, pesticidi, diserbanti, insetticidi, metalli pesanti, formaldeide, plastica, inchiostri, ammoniaca, candeggina ecc.

La sensibilità alle sostanze chimiche aumenta al progredire della malattia ma, per darvi una idea della percezione a un terzo stadio come il mio è normale sentire l'odore di vestiti lavati con ammorbidente fino a 50 o 100 mt di distanza… La mcs ci costringe all'isolamento sociale: non frequentiamo locali pubblici, ristoranti, cinema, discoteche, non entriamo nei negozi  o entriamo per brevi momenti sempre con mascherina, fatichiamo a viaggiare per lo smog (sempre con finestrini chiusi e ricircolo), generalmente al terzo stadio perdiamo il lavoro per impossibilità a restare “fisicamente” nel luogo di lavoro, frequentiamo solo persone decontaminate (per decontaminate si intendono persone che utilizzano come noi prodotti biologici e senza profumo per l’igiene personale e per il lavaggio dei vestiti e che si siano lavate se prima di incontrarci sono state in luoghi pubblici o a contatto con persone profumate), abbiamo problemi con l'abbigliamento perchè certi tessuti non sono tollerati, non sappiamo come arredare le case perchè gli arredi contengono sostanze tossiche, non possiamo comprare auto nuove per gli odori degli interni e le usate hanno i profumi dei precedenti proprietari, non possiamo leggere un libro a causa delle esalazioni dell’inchiostro, non possiamo essere curati adeguatamente perchè non potremmo sopportare anestesie, disinfettanti, ingessature e tanti farmaci potrebbero causarci gravi conseguenze e anche la morte... I bambini con MCS non possono frequentare la scuola, giocare con i compagni, andare in piscina!
Spesso alla MCS si associa l'elettrosensibilità che comporta l’insorgenza di sintomi quali bruciore a tutte le mucose e alla pelle e mal di testa nell'utilizzo di cellulari, pc, tv, esposizione alle reti wi.fi. Le due patologie si alimentano a vicenda per cui l’esposizione a campi elettromagnetici aumenta la sensibilità chimica e, viceversa, la sensibilità chimica aumenta l’elettrosensibilità. Pertanto, in caso di elettrosensibilità, oltre a tutte le limitazioni sopra citate si vive in un isolamento sociale totale in quanto neanche tramite gli strumenti informatici si riesce a comunicare con il resto del mondo se non saltuariamente.

Come ci si ammala? Il 30% della popolazione presenta anomalie genetiche simili alla mia che, in seguito ad esposizione a sostanze chimiche o nel corso del tempo ad un accumulo di tali sostanze, posso causare l’insorgenza della patologia .. io mi sono ammalata andando ad abitare in una casa appena costruita dove ho respirato le sostanze volatili rilasciate dai materiali edili utilizzati e l'insetticida spruzzato dal giardiniere per la disinfestazione della zanzare entrato in casa dalla fessura di una finestra lasciata aperta.. Avevo anche precedentemente avuto una intossicazione da metalli pesanti (da amalgama dentale). Negli ultimi tempi ho anche scoperto, perché è venuto alla luce e se ne parla diffusamente in rete, che a circa 4 km da casa mia esiste da anni una discarica di rifiuti provenienti da ogni parte del mondo mai bonificata (zona Pioltello-Rodano).
Conosco persone che si sono ammalate perchè gli si è rotta la confezione del toner della stampante ed è uscito l’inchiostro, altri perchè facevano lavori come il parrucchiere e quindi respiravano l'ammoniaca delle tinture, altri che lavoravano in aziende farmaceutiche e assemblavano i farmaci, altri dopo una anestesia o un farmaco, altri vivevano vicino a discariche o industrie o in città dove sono presenti inceneritori... i casi son infiniti....

Come si vive con MCS in Italia? La patologia è codificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e mentre Stati Uniti, Inghilterra, Germania e molti altri Stati la riconoscono tutelando i malati con ricerca, terapie adeguate e ospedali attrezzati per accoglierli in Italia, dove ci sono oltre 1.6000.000 persone ammalate e i casi sono in continuo aumento, la tutela degli interessi economici delle industrie è più importante della salute degli esseri umani e allo stato attuale soltanto alcune Regioni hanno riconosciuto la patologia. La situazione dovrà essere sanata visto che l’Italia ha ricevuto due ammonimenti dalla Comunità Europea e il ministro Lorenzin si è impegnata in tal senso.

Come si cura la MCS? Vivendo in luoghi non inquinati, alimentandosi con cibo biologico, abitando case costruite con materiali idonei. All’estero ci sono terapie che in Italia non sono disponibili.
Nel Nord Italia i malati che possono permetterselo si trasferiscono a vivere in Trentino o in Val d’Aosta. Io, non potendomi trasferire in queste zone ho cercato, con l’aiuto del mio medico, un luogo idoneo in Regione Lombardia e il migliore che abbiamo trovato è proprio la Valle Imagna. La valle presenta una buona qualità dell’aria perché non è industrializzata ed è ben ventilata, non è sotto la rotta degli aerei e quelli che passano sono sufficientemente alti da non contaminare l’aria con i solventi, nella zona che ho scelto c’è un giusto livello di umidità, di soleggiamento e di altitudine e le conifere non sono presenti in paese ma sui monti circostanti e non c’è esposizione a campi elettromagnetici in quanto i ripetitori sono sufficientemente lontani. Venire in Valle Imagna a vivere rappresenta per me (e per una ragazza con mcs che ospiterei) una speranza di remissione della patologia; la sola che abbiamo! E’ l’unico progetto della mia vita, è il motivo per cui mi alzo al mattino.

Mi scuso per questa lunga premessa ma era necessaria per inquadrare la situazione e vengo al punto.
La realizzazione della discarica costituisce un gravissimo pericolo per noi malati di MCS.
Ho raccontato la mia storia e vi chiedo e vi autorizzo a diffonderla agli Amministratori Locali, perché siano informati rispetto al rischio a cui esporrebbero la cittadinanza (in alcune zone già esposta ad un fattore di rischio rappresentato dall’inquinamento elettromagnetico generato dai ripetitori), e alla cittadinanza perché sia messa nella condizione di fare una scelta consapevole. Sono certa che chiunque provasse a “vivere” una sola settimana come viviamo noi non farebbe nulla che potrebbe compromettere l’ambiente ed essere causa di patologie ambientali così terribili e invalidanti!

Vi invito a guardare su youtube o sulla mia pagina facebook la registrazione della trasmissione Rivelazioni di Adam Kadmon di domenica 26/10/2014 sul Italia 1 dove si parlava di MCS in un contesto divulgativo.

Vi invito altresì a visionare su youtube o sul sito dell’associazione AMICA (www.infoamica.it) l’intervista al Prof. Genovesi (psico-neuro-immuno-endocrinologo) “Gli effetti dell’inquinamento: Sensibilità Chimica Multipla ed Elettrosensibilità” (contesto medico scientifico).

Vi ringrazio per l’attenzione e confido che queste parole, scaturite da una grande sofferenza, riescano a toccare il cuore di chi le ascolterà.

Ilaria Ivancich >>


Speriamo dunque che questa lettera possa aver avuto su di voi lo stesso effetto che ha avuto su di noi; e cioè informarsi meglio su una malattia di cui, ammettiamo, non ne conoscevamo l'esistenza, ma soprattutto riflettere se abbiamo davvero bisogno di creare e aumentare i rischi che la causano.
A gennaio ad esempio, a Roma, si è svolto un importantissimo convegno su questo tema, da cui è uscito un documento chiamato "risoluzione di Roma". Quello che colpisce però è leggere che tante malattie che (purtroppo) conosciamo, sono riconducibili a causa ambientali!!! Leggete qui: http://www.cfsitalia.it/public/CFSForum/index.php?app=core&module=attach&section=attach&attach_id=1390

Ragazzi: riflettiamo!!!




mercoledì 14 gennaio 2015

Rinfrescatina alla memoria

Nonostante ne stiamo parlando ormai da quasi due anni, ancora oggi dobbiamo sentire delle "stranezze" riguardo al progetto di discarica. Cosa del tipo: "ma che problemi ci sono a fare una piazzola ecologica"(!!!???) oppure "bisogna fare maggiore raccolta differenziata" (ma non è una discarica di RSU!!!!).
insomma, speriamo che con questo video si possa dare un ulteriore contributo per chiarire le idee a chi è ancora confuso.
http://youtu.be/IrtDIFBFwUA

domenica 11 gennaio 2015

15-01-2015 - Assemblea pubblica ad Almenno San Salvatore

Gli amici del comitato di Almenno SanSalvatore, in collaborazione con l'amministrazione comunale, organizzano per giovedì prossimo (15/01/2015) un'assemblea pubblica per affrontare nuovamente la problematica discarica e per fare il punto della situazione sui vari procedimenti aperti.

Ancora un'occasione per informarsi, chiedere, e capire.

venerdì 9 gennaio 2015

Proroga recupero ambientale - 2* parte

Il 24/12/2014 l'Ufficio Cave della provincia, in seguito alla nostra lettera di diffida ed alle comunicazioni inviate dai comuni (vedasi post precedente), comunica che il procedimento per la concessione di una ulteriore proroga per il recupero ambientale, viene sospeso!!.
In un primo momento può sembrare un modo per prendere tempo, per capire se e come si può respingere la richiesta della società in modo definitivo, visto che la sospensione è valida "sino all'autorizzazione, da parte del comune di Strozza, del piano di caratterizzazione (che è stato presentato anche se mancante di alcuni documenti - vedremo se il comune di Strozza convocherà ugualmente la conferenza dei servizi anche con documentazione incompleta...) e relativo completamento della parte relativa al Monte Castra"

Bisogna però fare presente ancora una volta, ed ormai lo abbiamo detto in tutte le salse, che sospendere ora il procedimento per la concessione della proroga oppure proseguire con la caratterizzazione dei materiale sino ad arrivare ad una eventuale bonifica dei siti, NON SIGNIFICA che la discarica non si farà più!!!!

La notizia di questa nuova sospensione è stata ripresa da L'Eco di Bergamo mercoledì scorso con questo articolo:


Sarà che siamo degli incontentabili rompiscatole, ma siamo convinti che se si deve dare una notizia, deve essere prima approfondita, e poi data in modo preciso, per non generare confusione tra chi la legge. Cosa che puntualmente è avvenuta, forse per questi motivi:
- imprecisioni riportate nell'articolo;
- il fare la gara ad accaparrarsi meriti "politici" su un provvedimento amministrarivo preso dai funzionari della provincia, grazie soprattutto (per non dire esclusivamente) al pressing che il comitato ha fatto su di loro (e non solo, anche sulle amministrazioni varie a tutti i livelli). Quando sarà il momento, e cioè quando il "virus discarica" sarà debellato, allora ci sarà modo di appuntarsi le medaglie e prendersi meriti. Poniamo solo una domanda, semplice: chi ha sollevato la questione proroga? E se non fosse stata sollevata, quale sarebbe stato l'esito del procedimento?

In merito all'articolo, invece leggiamo che:
- "i comitati ed i comuni sono contrari al progetto". Quale, quello della discarica (dovrebbe essere risaputo ormai)? O quello del recupero ambientale (che risale al 2005)? Noi, parliamo del comitato (a questo punto non sappiamo le amministrazioni), non siamo contrari al progetto di recupero ambientale così come previsto dalla convenzione del 2005, con terre e rocce da scavo: anche perché, se quel progetto fosse stato rispettato (o fosse stato fatto rispettare!) oggi non ci porremmo più il problema del recupero in quanto sarebbe bello che ultimato!
- dopo la conferenza dei servizi di novembre la provincia si è attivata per far eseguire i carotaggi. NO! La CdS di inizio novembre è la conseguenza dei carotaggi eseguiti ad aprile in seguito alla pressione dei comitati, ed ha stabilito ed imposto alla società di presentare un nuovo piano, più ampio e dettagliato, per la caratterizzazione dei materiali utilizzati per il recupero delle cave.
- i comitati hanno agito sotto "l'egida del WWF". Francamente, il comitato NO DISCARICA non ha bisogno di protettori per agire; le azioni del comitato sono studiate e ponderate, e quando si è sicuri si agisce!! Il WWF è stato coinvolto sulla problematica, ha condiviso le nostre preoccupazioni, ed ha deciso di sostenerci!

Concordiamo sugli "auspici" finali dell'articolo. Lo scopo, sicuramente, è quello di arrivare ad un diniego definitivo della proroga in modo che gli enti pubblici si facciano carico del recupero dell'area destinandola eventualmente anche ad un uso pubblico, come un parco. Ma il primo importantissimo risultato starebbe nel fatto che si metterebbe definitivamente la parola fine sulla discarica!!

È un auspicio, una speranza; ma ci sarà da lottare affinché questa speranza possa diventare realtà!! E c'è bisogno dell'apporto di tutti, senza distinguo!!

mercoledì 7 gennaio 2015

Proroga recupero ambientale - 1* parte

Anche se vi sembrerà troppo lungo, ci permettiamo di chiederVi di prendere cinque minuti del vostro tempo per leggere fino in fondo questo post.

Nelle ultime settimane la discussione ha riguardato aspetti abbastanza burocratici, ma che hanno/avranno incidenza anche sulla problematica discarica. Parliamo in particolare della eventuale concessione di un'ulteriore proroga (sarebbe la quarta) alla società per completare il recupero ambientale del Monte Castra così come previsto dalla ormai famosa convenzione del 2005.
Come abbiamo detto anche durante la nostra assemblea pubblica del 28/11 scorso, il comitato ha espresso la propria ferma contrarietà ad una nuova proroga per una serie di motivi tanto importanti quanto semplici e sotto gli occhi di tutti.
Ci aspettavamo quindi di conoscere la posizione dei comuni interessati (Strozza ed Almenno, anche se in quota minima) ed auspicavamo una presa di posizione contraria degli stessi, da comunicare alla Provincia alla quale spetta la concessine o meno della nuova proroga (è chiaro però, che se gli enti che controllano il territorio si esprimono in una certa maniera chi deve dare l'autorizzazione finale, dovrà pur tenerne conto).
E così è stato: i due comuni hanno espresso parere contrario alla concessione di una nuova proroga e lo hanno comunicato alla provincia.

Occorre però fare alcune riflessioni sul come abbiamo ottenuto questo fronte comune anche sul "no alla proroga". Diciamo "abbiamo ottenuto", non per autoincensarci, ma perché è un dato di fatto che se il comitato non avesse sollevato la questione, oggi la proroga sarebbe già stata concessa. Siamo riusciti ad aprire una discussione su un tema che, vuoi per prassi consolidata, per mancanza di approfondimento o magari negligenza, sarebbe tranquillamente passato inosservato dentro alla giungla della burocrazia. Oggi invece se ne sta discutendo e, non abbiamo nessun timore a dirlo, grazie al comitato anche i due comuni si sono allineati nel chiedere di non concedere questa proroga!

Ma quali sono stati i passaggi quindi? Eccoli in sintesi:
- la pratica per la concessione della proroga ha preso il via il 14/10/2014;
- il comitato, insieme al comitato di Almenno ed al WWF che si è interessato della questione, entro il termine stabilito per presentare eventuali memorie/osservazioni, il 06/11/2014 invia una lettera di diffida a concedere la proroga, elencandone i motivi. Ecco la lettera:



- l'amministrazione comunale di Almenno San Salvatore (anche perché da poco insediata probabilmente) affronta quasi da subito la problematica analizzando giustamente quali potrebbero essere le conseguenze di un si o di un no, chiedendo anche il nostro parere; ed è così che in un consiglio comunale di fine novembre, viene portata in discussione la problematica ed il risultato è che l'intero consiglio si esprime contro una nuova proroga. Decisione tradotta a metà dicembre in una lettera alla provincia nella quale si espongono anche i motivi che hanno portato ad esprimersi contro.

- dal comune di Strozza non giungono notizie in merito almeno fino al 02/12, data in cui si è affrontato il problema in comunità montana. Forse i nostri amministratori ritenevano di non avere voce in capitolo, o forse erano d'accordo. Diciamo così perchè in quella riunione il nostro sindaco è entrato dicendo "si alla proroga" e ne è uscito dicendo "forse no", in attesa forse di capire l'aria che tirava per poi adeguarsi. D'accordo che bisogna guardare al risultato finale, ma non capiamo perché il comune di Strozza arrivi sempre a prendere delle decisioni indotte dagli eventi. Viene data sempre l'impressione che prima bisogna vedere come è la situazione, capire l'umore della gente e poi seguirlo, per evitare problemi, per sopravvivere e rifarsi l'immagine e per dimostrare che si fa quello che chiede la gente, scaricando magari le responsabilità su altri. Francamente dubitiamo un pò di decisioni prese in questo modo (e non sarebbe la prima volta...).

- nei giorni successivi, poi, ci risultano contatti tra i due sindaci per arrivare ad una posizione comune e presentare quindi un documento unico che magari avrebbe potuto avere "un peso" maggiore. Ci risultano esserci state trattative su una bozza di documento preparato da Almenno (quello che poi alla fine è diventato quello ufficiale che il comune ha presentato) ma senza esito, poichè alla fine, mentre ancora Almenno aspettava una risposta, il comune di Strozza ha presentato un suo documento. Il motivo? Noi non lo sappiamo, ma leggendoli, probabilmente si possono intuire....

Ma quali sono i documenti contrari alla proroga presentati dai due comuni? Eccoli:
http://www.comune.strozza.bg.it/files/news/114/129/CAVA.PDF
http://www.comune.almenno-san-salvatore.bg.it/attachments/article/684/MonteCastra.pdf

Si potrebbe fare un giochino del tipo "trovate le differenze" fra questi due e la nostra lettera di diffida. Fatelo tenendo presente la cronologia con cui sono stati presentati (noi il 06/11), e con l'intento di scoprire il motivo per cui il sindaco di Strozza non ha firmato congiuntamente al sindaco di Almenno questa ormai famigerata lettera. Con un pò di attenzione lo scoprirete, non è difficile!!